Sainz rinnova e sia allarga: “Io più veloce di Lecerc e Verstappen”

Carlos è arrivato in pista con i pasticcini per i suoi meccanici. C’è un rinnovo fino al 2024 da festeggiare. E’ quello che voleva. Quello che sognava. Come il Mondiale che resta il suo obbiettivo. Per quello corre in Formula 1, per quello veste orgogliosamente di Rosso Ferrari. Sainz è un bravo ragazzo, un bel pilota. Forse non è un Leclerc o un Verstappen, ma non è neppure un Barrichello. Deve cominciare a vincere, sbloccarsi. Poi vedremo. Ecco la chiacchierata con la stampa italiana

Carlos, quanto è importante per te questo rinnovo in questo momento?
“Sarò due anni in più con la Ferrari, la squadra dei miei sogni. E sono due anni in più con un team che ha confermato in queste prima gare del 2022 di avere la monoposto più veloce, quindi non potrebbe essere meglio di così. Ho 27 anni, ho ancora tanta fame e non potrei essere più contento. L’obiettivo? Ovviamente provare a diventare campione del mondo, e quest’anno so di avere una prima opportunità che farò di tutto per riuscire a cogliere”.

Hai mai avuto dubbi sul rinnovo?
“No, abbiamo iniziato a parlare già lo scorso dicembre, e ho subito visto che eravamo in sintonia su tutto. È ovviamente un contratto molto importante per me, quindi ci siamo confrontati su alcuni dettagli, ma già dallo scorso dicembre sapevo che avrei proseguito la mia carriera in Ferrari”.

Cosa è emerso dall’analisi del weekend di Melbourne? Hanno inciso di più le circostanze sfortunate o i tuoi errori?
“Tutte e due le coese. Ci sono stati tanti fattori esterni che ci hanno messo in una condizione di difficoltà, dalla bandiera rossa in qualifica alla sostituzione del volante prima del via della gara. Come pilota non sono stato capace di reagire in una maniera calma, ed è arrivato un errore, qualcosa che non mi accadeva da tempo. Dopo diciassette gare a punti, e altre gare comunque concluse sotto la bandiera a scacchi, una volta può accadere, e sono occasioni in cui si impara”.

In Australia, al di là dell’esito del weekend, hai confermato un passo avanti sul fronte del feeling con la vettura, sin dalle prime prove. È un aspetto che ti fa ben sperare in vista di questo fine settimana?
“A Melbourne mi sono trovavo bene dai primi giri della sessione FP1, mentre nelle tappe precedenti avevo dovuto lavorare di più per arrivare a quel livello di feeling. Ma al di là dei problemi, in tutte le Q3 disputate quest’anno mi sono confermato al comando dopo il primo ‘run’, nonostante la macchina non mi permettesse di guidarla come avrei voluto. Considerando i margini di miglioramento che ho ancora a disposizione nel mio processo di adattamento, e qualche aiuto che può arrivare dal fronte ‘setup’, sono convinto che arriveranno anche i bei momenti, non so se domani o tra qualche gara, ma arriveranno”.

vrete qualcosa di nuovo sulla monoposto questo weekend?
“No, continuiamo con l’approccio che abbiamo da inizio stagione. Sappiamo che la macchina è già buona e ben bilanciata, e più giriamo più impariamo a conoscerla, un aspetto che ci aiuterà ad avere le idee chiare nel dare indicazioni per lo sviluppo”.

E’ prevista pioggia, come credi si comporterà la F1-75 sul bagnato?
“Iniziamo col dire che sarà molto diversa rispetto alla monoposto dello scorso anno. È una vettura più dura, con meno grip meccanico, e sul bagnato questa combinazione rende la vita più difficile. Ma guidare sul bagnato mi piace, e mi diverto sempre”.

Charles ti ha stupito in questo inizio di stagione?
“No, ho avuto modo di vedere quanto sia veloce già lo scorso anno. La novità in questo inizio di 2022 è il cambiamento di stile di guida che richiede la nuova monoposto, ci sono macchine a cui ti adatti in modo rapido e naturale perché si sposano bene al proprio stile di guida, come era accaduto nel mio caso lo scorso anno. In altri casi, e per diverse ragioni, non è così, la F1-75 è calzata subito bene a Charles, e questo ha creato un distacco iniziale. Ma se si lavora si migliora, ed avete visto in Australia che ero in lotta per la pole, nonostante tutto”.

Sei stato compagno di squadra di Max e ora Charles. Ci sono differenze tra i due?
“Ci sono differenze, sia sul fronte dello stile di guida che su quello tecnico. Ma alla fine quando si parla di piloti molto bravi ci sono anche tante caratteristiche comuni”.

Sei al loro livello?
“Più veloce, ovviamente…”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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